Si può poi viaggiare per imitazione, perché altri lo fanno e bisogna seguire le mode, per consumismo. Il viaggio come consumo è spesso un viaggio “tutto compreso” che include il collezionismo turistico: numero di viaggi come medaglie al valore, souvenir sempre più originali, video e filmati delle avventure di viaggio e così via.
Ne fanno le spese l’originalità, la genuinità e la spiritualità delle tradizioni e dell’arte dei popoli visitati. Molti paesi dell’Asia, dell’Oceania, dell’Africa e del Sudamerica subiscono forti pressioni da parte dell’industria del turismo e modificano tradizioni e culture in funzione del consumismo di massa.
Era prevedibile che in un mondo in cui grandi distanze vengono coperte in poche ore da aerei sempre più veloci diventi sempre più stimolante la ricerca di destinazioni sempre più “esotiche”, la ricerca dell’”impossibile” e del diverso da parte dell’uomo sedentario e comune.